domenica 9 agosto 2015

Newsletter #3 - gennaio 2016

Newsletter #3 - gennaio 2016

Carissime lettrici e carissimi lettori, piccine/i e grandi,
si chiude un anno intensissimo di attività della LBPGTerzi e in vista dell'anno nuovo ci sentiamo ispirati a redigere bilanci e buoni propositi.
Con la nostra terza newsletter desideriamo farvi un augurio speciale per un 2016 sereno e di pace, ricco di belle esperienze e gratificanti letture!

  
 






Cosa abbiamo fatto recentissimamente
  • Naturalmente... abbiamo chiuso l'anno in bellezza con la Festa delle storie di Natale che si è tenuta il 22 dicembre all'interno della scuola Falcone e Borsellino e che è stata l'occasione per mostrare il Work in progress della nuova Biblioteca, che nasce dallo sforzo congiunto e dalla grande e bella collaborazione della LBPGTerzi con il Comitato e l'Associazione Genitori della scuola e che è stata resa possibile dalla dirigente e dagli amministratori che in questo progetto hanno creduto. Quanti amici abbiamo incontrato su questo percorso, quante persone ci hanno aiutato con consigli, conforti, lavorando con noi! Tutti con una grande determinazione.
  • Ci teniamo moltissimo, inoltre, a segnalare anche la nascita di una nuova biblioteca, La biblioteca di Elisa, ospitata all'interno della scuola Media dell'IC di Via Motta Camastra. Come segnalato nella scorsa newsletter, nel ricordo di una bimba è stata lanciata dai suoi genitori una raccolta di libri e la campagna ha avuto un esito straordinario. Noi della LBPGTerzi, grazie ai vostri doni, abbiamo potuto contribuire con più di 100 bei libri. Sabato 19 dicembre si è inaugurata la biblioteca che Elisa sognava. Noi siamo stati invitati ed è stato bellissimo vedere tutta una comunità di famiglie, bimbi, genitori, nonni stretti attorno alla coraggiosissima famiglia di Elisa e tutti curiosi della nuova Biblioteca.
  • Infine, hanno detto di noi:
    La Libera Biblioteca PG Terzi è stata segnalata sulla Guida verace di un quartiere eccentrico, un appassionante e sorprendente invito a conoscere i segreti della zona di Piazza Bologna.
    Mentre il progetto di Biblioteca Diffusa patrocinato dall'Istituzione Biblioteche di Roma è tra le attività cittadine dedicate alla lettura presenti sul sito Bibliotu.







Buoni prossimi propositi (in attesa della primavera)



  • Ora che una sorta di inaugurazione c'è stata, ci occuperemo di creare le condizioni per un'apertura regolare della Biblioteca scolastica dell'IC Falcone e Borsellino: dobbiamo predisporre un regolamento anche in collaborazione con gli alunni della scuola, accogliere libri e attrezzature che arriveranno grazie al Bando Acea, continuare la catalogazione, creare momenti di animazione, attività di lettura ... In breve, abbiamo ancora tanto da fare insieme con la Scuola, il Comitato e l'Associazione dei Genitori.
  • Siamo fermamente intenzionati ad ampliare la nostra attività di disseminazione di cassette cariche di libri per il bookcrossing ( la nostra Libera Biblioteca PG Terzi diffusa ) negli studi medici. Alcune sono già presenti ed i riscontri sono molto positivi. Chiunque abbia voglia di collaborare, segnalando il proprio medico di fiducia si metta in contatto con noi!
  • Proseguirà il nostro Circolo di lettura "Letture a spasso per le città: Roma". Ora stiamo leggendo Daisy Miller di Henry James e per gennaio è quindi previsto un incontro per parlarne, oltre alla visita guidata sul percorso del 19 di Albinati e poi una visita sui luoghi del libro di James.
  • Abbiamo iniziato e desidereremmo continuare un'attività di divulgazione scientifica sulla Storia della scrittura, principalmente nelle scuole. Ma di questo avrete notizie più dettagliate in seguito.
  • Infine, prosegue l'aggiornamento del Calendario delle attività a Roma legate al libro e alla lettura. Chiunque vuole segnalare iniziative legate alla lettura e al libro, ce le comunichi tempestivamente.
E inoltre segnaliamo:

14 gennaio 2016 - Udine - + Leggi + Cresci, 4a giornata regionale di formazione rivolta a bibliotecari, docenti, futuri docenti, librai e lettori appassionati. Leggere le figure ovvero descrivere il mondo attraverso i libri di immagine che sanno parlare. L’alfabeto non è l’unica forma di lettura possibile: fumetto, illustrazione, silent book, graphic novel per stimolare alla lettura anche con testi non canonicamente narrativi. Info: http://crescereleggendo.it/

24 gennaio 2016 - Scade il termine per partecipare alle selezioni dell’edizione 2016 dei Comix Games, la sfida linguistica riservata a tutte le scuole medie e superiori d’Italia lanciata dal Salone Internazionale del Libro di Torino, Comix e Repubblica@Scuola. Info: http://www.salonelibro.it/it/scuola-e-ragazzi/12755-tornano-i-comix-games.html

fino al 24 gennaio 2016 - Rancate - Leggere, leggere, leggere! Mostra, presso la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate, nel Canton Ticino, che racconta il piacere della lettura attraverso opere del tardo Ottocento di artisti italiani e ticinesi e una selezione di foto di Ferdinando Scianna. Info: http://www4.ti.ch/decs/dcsu/ac/pinacoteca-zuest/in-mostra/in-mostra/

fino al 27 marzo 2016 - Cortina d'Ampezzo - Una montagna di libri, XIII edizione della manifestazione protagonista della stagione letteraria cortinese. Info: http://www.unamontagnadilibri.it/

mercoledì 5 agosto 2015

Newsletter #2 - dicembre 2015

Newsletter #2 - dicembre 2015

Care lettrici e Cari lettori,
siamo al numero 2. Siamo lieti di comunicarvi le attività della Libera Biblioteca PG Terzi di dicembre e ci auguriamo sempre che siano interessanti per voi, abbiate voglia di partecipare e collaborare con noi.
Buona lettura e, come sempre.... Ottime letture!

#AlPostoGiusto, la campagna MiBACT per ricordare Rosa Parks

60 anni fa, esattamente il 1° dicembre 1955, a Montgomery in Alabama, Rosa Parks, in un autobus che è diventato un simbolo, rifiuta, ma sempre con un atteggiamento molto rispettoso, di cedere il suo posto ad un passeggero bianco appena salito. Al suo rifiuto l'autista ferma il bus, chiama la polizia e Rosa Parks - occhiali, sguardo dolcissimo - viene arrestata e messa in prigione per aver violato le norme cittadine. Il gesto di pacifica ribellione di Rosa Parks dà il via al movimento per i diritti civili. Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha promosso un'iniziativa per ricordare quel giorno in tutta Italia. A Roma martedì 1 e venerdì 4 e sabato 5 un autobus dedicato stazionerà nei pressi di Piazza Venezia ed ospiterà bambini di varie scuole della città, oltre che cittadini nei pomeriggi e nei giorni prefestivi. All’interno scrittori e attori stranieri leggeranno brani sulla discriminazione. Al più presto sul nostro sito il calendario esatto. L’iniziativa è realizzata in collaborazione col Municipio I Centro Storico e Atac.
La Libera Biblioteca PG Terzi è stata invitata a partecipare. Metteremo, sicuramente il 5, un punto di bookcrossing e leggeremo ai bambini racconti e fiabe ispirate alla Dichiarazione dei diritti del fanciullo (1959) e alla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (1989).


La raccolta di libri per la Biblioteca scolastica voluta da Elisa Scala

​ Lo scorso mese abbiamo promosso, lo sapete, una raccolta di libri per la Biblioteca scolastica dell'IC Motta Camastra di Rocca Cencia. Lunedì 30 novembre abbiamo consegnato alla Scuola, nelle mani del papà di Elisa, Giorgio Scala 90 volumi. Sono stati donati dai nostri soci, da persone comuni che abbiamo contattato. Ma anche il Centro per il Libro e la Lettura e l'Autorità Garante per l'infanzia e l'adolescenza, che abbiamo raggiunto personalmente, hanno partecipato a questa virtuosissima campagna per realizzare il sogno di Elisa: avere una bella Biblioteca nella scuola media che aveva appena cominciato a frequentare. Termineremo la raccolta l'11 dicembre. Chi vuole ancora contribuire si metta in contatto con noi: liberabibliotecapgt@gmail.com

Circolo di lettura 'Letture a spasso per le città: Roma'

​Prosegue l'attività del Circolo di Lettura. Abbiamo fatto a novembre la visita dannunziana. Ci siamo incontrati per parlare di Ragazzi di vita di Pasolini. Stiamo leggendo 19 di Edoardo Albinati.
Gli appuntamenti di dicembre:
il 1° ci incontriamo per la visita pasoliniana;
il 13 ci incontriamo con Albinati presso la Libreria Odradek - Via dei Banchi Vecchi 57 - Lo scrittore ci incontrerà per parlare di 19, dei suoi nuovi lavori e di temi relativi alla scrittura e alla lettura. L'incontro è libero e aperto a tutti, anche ai non iscritti al circolo.
Il circolo è organizzato in collaborazione con l'Associazione “Spazio Arte Roma”.
Come consuetudine i circoli di lettura della LBPGTerzi producono alcuni materiali di approfondimento che potete trovare QUI

Il calendario delle attività di lettura di dicembre curato dalla LBPGTerzi
è on-line

E inoltre:

Da venerdì 4 a martedì 8 dicembre si tiene a Roma - Palazzo dei Congressi - la XIV Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria. Ben nota e ormai rilevante come il Salone Internazionale del Libro di Torino, la rassegna, organizzata dall'Associazione Italiana Editori, è dedicata all'editoria indipendente e vede il coinvolgimento della Regione Lazio e di Biblioteche di Roma.

Alcuni Festival e Rassegne di dicembre:

8-13 dicembre 2015 - Courmayeur - XXV Courmayeur Noir In Festival - http://www.noirfest.com/?lang=
13 dicembre 2015 - Milano - Vecchi Libri in Piazza. Mostra mercato del libro antico, usato e da collezione - http://www.piazzadiaz.com/

lunedì 3 agosto 2015

Newsletter #1 - novembre 2015


Newsletter #1 - novembre 2015
Care lettrici e Cari lettori,
inauguriamo con questa una nuova modalità per aggiornarvi sulle attività della Libera Biblioteca PG Terzi, augurandoci che incontrino il vostro interesse e suscitino il desiderio di parteciparvi, collaborare con noi o proporre il vostro contributo di idee e suggerimenti. 
Le novità di questo mese riguardano soprattutto gli sviluppi sul fronte Biblioteca scolastica Falcone e Borsellino e il forte incremento delle nostre cassette della LBPGTerzi - Diffusa, ma anche nuovi fronti di visibilità per le nostre attività e l'avvio di un circolo di lettura...
Buona lettura e, come sempre.... Ottime letture!

Una Biblioteca per la scuola e per i bambini di tutta la città
Render della Biblioteca
Un anno fa la LBPGTerzi sottoponeva all'attenzione del Comitato genitori della scuola  un progetto per il riallestimento della Biblioteca dell'IC Falcone e Borsellino. Per un anno le due associazioni insieme hanno lavorato per realizzare questo sogno, trovare lo spazio, i fondi, le autorizzazioni e addirittura vincendo un premio che avrebbe garantito l'arrivo di libri, arredi e attrezzature informatiche aprendo questa piccola biblioteca scolastica alle famiglie del quartiere. Si sono succedute quattro dirigenti scolastiche, periodi cupi ed entusiastici, oggi finalmente, in un clima proficuo di collaborazione tra scuola, municipio e associazioni sentiamo vicina la posa della prima pietra: i sopralluoghi si fanno più frequenti, l'aspettativa nella scuola e nel quartiere è altissima.
A breve la biblioteca che abbiamo sognato sarà una realtà!

La Libera Biblioteca PG Terzi - Diffusa tocca quota #41 cassette
In un anno e mezzo di attività la LBPGTerzi ha contagiato un numero crescente di lettori: ad aprile del 2014 avevamo una cassetta con 15 libri stentati, oggi, in tutta Roma, 41 cassette offrono i loro libri al bookcrossing, ben più di 2500 volumi entrati in circolazione attraverso questa rete capillare di distribuzione gratuita che coinvolge medici, parrucchiere, negozi biologici, rosticcerie, condomini, bar, scuole di musica,  erboristerie, palestre, tabaccherie.... L'Istituzione Biblioteche di Roma ci ha concesso, insieme ad altre istituzioni locali, il proprio patrocinio che noi desideriamo intendere come un riconoscimento alla nostra attività pionieristica di promotori della lettura nei luoghi apparentemente più lontani dalla Cultura per come viene rappresentata e invece.... in ognuno di questi luoghi i libri sono accolti e custoditi amorevolmente da persone che credono nel valore della lettura e che insieme a noi desiderano che in tanti possano scoprire quanto è bello leggere!
Come collaborare alla LBPGTerzi - Diffusa
Qui i post per gli approfondimenti


La Libera Biblioteca PG Terzi ha una pagina Facebook!

Vi invitiamo a visitarla, suggerire post e informazioni, inoltrarci foto di lettura e di lettori e delle nostre e vostre cassette...
Circolo di lettura 'Letture a spasso per le città: Roma'
Dal 27 settembre circa più di venti soci prendono parte stabilmente al circolo di lettura dedicato a libri, classici o recenti, ambientati a Roma. Il Circolo si tiene adesso presso la sede legale della LBPGTerzi, ma avrà sedi diverse. Oltre agli incontri a commento dei libri letti, sono previste visite guidate nei luoghi dove essi sono ambientati. Il circolo è organizzato in collaborazione con l'Associazione “Spazio Arte Roma”. 
Il Circolo ha promosso un sondaggio on-line per la scelta dei libri da leggere fino a maggio. 
Il primo libro proposto nell'incontro del 27 settembre e che è stato commentato il 25 ottobre (a breve una visita guidata nei luoghi nei quali è ambientato) è Il Piacere di Gabriele D'Annunzio.
Il prossimo libro è Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini.
Come consuetudine i circoli di lettura della LBPGTerzi producono alcuni materiali di approfondimento che potete trovare QUI e, specificamente per questa prima opera, di seguito:

Il Piacere, di Gabriele D'Annunzio - Libro Primo

Il Piacere, di Gabriele D'Annunzio - Libro Secondo

Il Piacere, di Gabriele D'Annunzio - Libro Terzo

Il calendario delle attività di lettura di novembre curato dalla LBPGTerzi
è on-line

E inoltre:


Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo commemora nel 2015, a quarant’anni dalla scomparsa, la figura di Pier Paolo Pasolini per la sua indiscutibile rilevanza intellettuale che lo pone tra i maggiori artisti italiani del XX secolo in qualità di scrittore, poeta, autore e regista cinematografico e teatrale. Tutto l'anno si tengono eventi che ricordano il grande intellettuale.

Fino al 26 novembre, a cura dall’Ambasciata di Francia in Italia e dall’Institut Français Italia, rassegna che dà conto dei molti volti della francofonia, con un patchwork di esperienze che abbracciano diverse regioni del mondo, dall’Africa al Sud America, dal Medio Oriente al Sud-Est Asiatico, che segnalano l’apertura internazionale dell’editoria francese. Vedi gli appuntamenti a Roma nel nostro calendario.

Alcuni Festival e Rassegne di novembre:
6 - 8 novembre 2015 - Chiari (Brescia) -  Rassegna della Microeditoria Italiana -http://www.microeditoria.it/
6 - 8 novembre 2015 - Pisa - Pisa Book Festival  http://www.pisabookfestival.com/info/
11 - 15 novembre 2015 - Cuneo - Scrittorincittà - www.scrittorincitta.it

13 - 15 novembre 2015 - Perugia - Umbrialibri 2015 - http://www.umbrialibri.com/category/news/
13 - 16 novembre 2015 - Padova - PadovaExpoLibri - 
www.artepadova.com

domenica 2 agosto 2015

Albinati: raccontare la realtà, questioni di stile e questioni di lingua

[...] Torno al punto e ripeto a me stesso: il borghese che si occupa di disgraziati non potrà salvarsi dal sospetto di voyeurismo. Anzi il primo a sospettare sarà proprio lui: non è che sto facendo tutto questo per mettermi in pace la coscienza? solo perché gli altri si convincano che io sono buono? per morbosità? per riscattare un senso di colpa? perché i disgraziati di cui mi occupo rappresentano la vita vera mentre la mia corre via piatta e sciapa? Ricordo un romanzo di Doris Lessing, Il diario di Jane Somers, parlava proprio di questa sindrome altruistica: una signora borghese a cui non manca nulla per dichiararsi realizzata, si dedica anima e corpo ad assistere una vecchiaccia incontinente. Perché lo fa?
Per uno scrittore, poi, l'idea che la vita dei disgraziati sia l'unica che valga la pena di narrare può essere addirittura ossessiva, e va ben oltre un credo politico o una scuola di stile (realismo, verismo ecc.), visto che i suoi capolavori evadono tali dottrine, penso p.e. al genio visionario di Stephen Crane, alla furia poetica di Verga... Questi ragionamenti li faccio mentre leggo Stranieri di Maria Pace Ottieri: è un libro singolare, composto dalle voci di decine di immigrati passati per un Centro di accoglienza a Milano (”le schede, oltre settemila, sono archiviate per paese e in ordine alfabetico in lunghi e pesanti cassetti di ferro, come stive di navi, uno per continente dall'Afghanistan allo Zambia. Si riempiono a ondate, Somalia, Sri Lanka, Bangladesh, Perù, in sincronia con i grandi eventi del mondo, guerra, crisi economiche, svalutazioni, carestie, calamità naturali...”), ciascuno annunciato da un nome solenne e astrale, Sheeba Solomon Veluthaparabil o Emérencienne Ngoh Nee Boyomo oppure Mohamud AlaSow Nurhaij, Basil Ahoukoukanzon, Tennakoon Mudiyanselaga Sudarna, oppure Nilant Wijethunge Arachichge (chissà se M.P.O. ha conservato i nomi originali o li ha camuffati, imbrogliati...), un libro notevole insomma, che si conclude a ricciolo con un ripensamento dalla distanza di una villeggiatura, un buen retiro di famiglia intellettuale, dove non è difficile immaginare, nella quiete ronzante del dopopranzo, l'autrice china su un portatile a rimaneggiare in buona prosa italiana le tremende esperienze vissute dai suoi ospiti neri, gialli e rossi per arrivare in Italia e resisterci. E il ripensamento suona tra le righe così: è dunque per scrivere un libro che ho lavorato un anno lì dentro? sono stata, mio malgrado, una benintenzionata spia... una colonialista narrativa... una material girl all'incontrario, invertita di segno, che invece di pellicce e gioielli era avida di disgrazie africane?
Questione generale: da quale connotato di classe resta segnata la lingua di uno scrittore quando trascrive l'esistenza di individui che gli sono inferiori per stato sociale? (Estendere le vecchie categorie - di classe - alla realtà d'oggi: cioè al contrasto paesi ricchi-paesi poveri).
Ancora più in generale, può uno scrittore rinunciare a essere strumentale nei confronti della vita?
Alla prima domanda non so rispondere. Alla seconda rispondo: no. Strumentalità non vuol dire vivere apposta per poter scrivere ciò che si è vissuto. Fare un'esperienza solo per raccontarla. Piuttosto, vuol dire rendere la propria vita una concavità d'ascolto, un vuoto tecnico che risuoni di voci estranee, a cominciare dalla più estranea e sorprendente di tutte, la propria (senti come sono pascoliano: il fanciullino...), poiché siamo materia informe prima del tocco di una parola che nessuno possiede interamente e da essa veniamo trasformati in modo ben poco prevedibile. Non esiste dunque alcuna esperienza che possa essere intenzionalmente provocata al solo scopo di essere trascritta, e questo uno scrittore lo sa perché tutte le volte che si è gettato con la fiocina in mezzo alla realtà per infilzarla - il grande scintillante pesce - si è ritrovato con la classica scarpa. Lo si sente dalla qualità finale della prosa: frasi fatte e fondali di cartone. Questa è anche la caratteristica legnosità di tanto reportage autoríale: vanno, vedono, registrano, scrivono, ma non hanno capito niente, eppure la chiamano "scrittura della realtà” solo perché si parlava di Sarajevo o della mafia. Quella sì che è un'esperienza "strumentale", dunque una "non-esperienza”. L'unico movimento di anticipo che uno scrittore possa fare è istintivo: si va verso il proprio mondo. Il mondo di Maria Pace Ottieri è nero - anche a Milano. [...]

Edoardo Albinati
Da Maggio Selvaggio. Milano : Mondadori, 1999 (pagg. 87-89)

Pasolini: il metodo di lavoro

    Il fatto che leggendo frammenti e pagine da Una vita violenta si possa pensare di trovarsi di fronte a frammenti o pagine di Ragazzi di vita non è casuale: significa che il paradigma, lo spitzeriano periodo-campione, è lo stesso, e che quindi stilisticamente non c’è soluzione di continuità. E se non c’è trasformazione stilistica non ci sarà neppure piú trasformazione interna, psicologica e ideologica. 
    Infatti ho pensato contemporaneamente tre romanzi, Ragazzi di vita, Una vita violenta e Il Rio della grana (titolo questo, provvisorio, forse sostituito da La città di Dio) negli stessi mesi, negli stessi anni e insieme li ho maturati e elaborati. La sola differenza è che Ragazzi di vita è scritto per intero e fisicamente: gli altri due ancora no: sono scritti dentro e in parte stesi (Una vita violenta è pronto per soli due terzi). Mentre scrivevo dunque Ragazzi di vita erano già impostati gli altri due romanzi nella loro struttura e in parte nei loro particolari. Ragazzi di vita doveva essere una specie di, diciamo con cattivo gusto, «ouverture», accennando a mille motivi, fondando un mondo in quanto «particolare», in sé completo, del mondo. Gli altri due romanzi dovevano approfondire. Mentre in Ragazzi di vita ciò che conta è il mondo delle borgate e del sottoproletariato romano vissuto nei ragazzi, e quindi il protagonista, il Riccetto, era, oltre che un personaggio abbastanza definito, un filo conduttore un po’ astratto, un po’ flatus vocis, come tutti i protagonisti-pretesto, in Una vita violenta e nel Rio della grana ciò che conta sono i due personaggi centrali, Tommasino Puzzilli nel primo, Pietro nel secondo. Due storie in certo modo interiori, interiori come possono essere in ragazzi del popolo, abbandonati per le strade, senza un mondo morale se non, rispetto al nostro, preistorico, o ad altro livello storico, malgrado il bombardamento ideologico intensissimo, il «panem et circenses» della borghesia democristiana e americanizzante. 
    La storia di Tommasino Puzzilli è una introversione dovuta al fatto che si tratta di un ragazzo non bello, non forte e non sano: un debole, insomma, che deve per forza essere un forte, in un mondo dove ciò è obbligatorio. Egli cerca dunque continuamente di affermarsi: e si sa dove si va a finire per questa strada: alla pseudo-forza della delinquenza, del cinismo, della «dritteria», come la chiamano. Nella specie, la disperata tensione di Tommasino – che non è un delicato, al contrario, è molto volgare – è all’esterno, la storia dei suoi diversi credo politici: è fascista, anarchico, democristiano e infine comunista. Naturalmente all’interno, la storia è piú monotona; il meccanismo che scatta è sempre lo stesso, sotto l’influenza delle circostanze esteriori (l’amicizia con dei ladri missini lo fa essere fascista; un certo miglioramento della sua famiglia che era sempre vissuta in baracche e tuguri e che finalmente ha un quartierino all’Ina-Case, lo fa diventare benpensante e democristiano; infine la tubercolosi e l’ambiente del Forlanini, dove si trova una forte cellula del Pci, lo fa diventare comunista). Bene o male, alla fine, questa spinta «ad affermarsi», «ad esistere», questa sgangherata energia vitale, si illumina di qualche confusa luce morale. 

    Parlando di Gadda, su «Vie Nuove» trovavo in questo grande autore dei tipi diversi e apparentemente contraddittori di usare il dialetto, che catalogavo in quattro serie. La prima, scrivevo, «è una serie di tipi d’uso dialettale di specie verghiana: implicanti cioè una regressione dell’autore nell’ambiente descritto, fino ad assumerne il piú intimo spirito linguistico, mimetizzandolo incessantemente, fino a fare di questa seconda natura linguistica una natura primaria, con la conseguente contaminazione». 
    Questa la formula definitoria, che, mentre descrive solo in parte Gadda, descrive me interamente. Perché questa selezione linguista mimetizzante? Per poter dare, come scriveva Contini, «un’imperterrita dichiarazione d’amore». Il fondo sentimentale e umanitario, appartiene è vero, alla mia preistoria: ma, si dice, «la nostra storia è tutta la storia» e io aggiungerei «e anche la preistoria». Il mio realismo io lo considero un atto d’amore: e la mia polemica contro l’estetismo novecentesco, intimistico e para-religioso, implica una presa di posizione politica contro la borghesia fascista e democristiana che ne è stata l’ambiente e il fondo culturale. 
    
    Non esiste, per me, un metodo esterno di lavoro: il metodo è unicamente stilistico, e quindi interno. Ci sono naturalmente dei dati di fatto che presi a sé possono suggerire l’idea, superficiale, aneddotica, di un metodo «applicato», «a formula». In una loro rivista satirica, Lina e il cavaliere, Franca Valeri e i suoi collaboratori hanno inventato un tipo di scrittore, i dati fonetici del cui cognome corrispondono vagamente a quelli del mio. Questo scrittore (ch’era poi una scrittrice, impersonata dalla Valeri) teneva chiuse in un armadio due servette meridionali: quando doveva lavorare le tirava fuori dall’armadio e le faceva «parlare». Operazione da «magnetofono», dunque, con qualche leggera correzione nel senso della «contaminatio»: assoluto naturalismo corretto da un lieve ma a suo modo assoluto «stilismo puro». A parte la comicità della faccenda, la Valeri non aveva affatto intuito male. Spesse volte, se pedinato, sarei colto in qualche pizzeria di Torpignattara, della Borgata Alessandrina, di Torre Maura o di Pietralata, mentre su un foglio di carta annoto modi idiomatici, punte espressive o vivaci, lessici gergali presi di prima mano dalle bocche dei «parlanti» fatti parlare apposta. Questo, naturalmente accade in occasioni specifiche. Per esempio a un certo punto del racconto uno dei miei personaggi ruba una valigia e qualche borsa: c’è un termine gergale per indicare valigia e borsa? Come no! Valigia si dice «cricca», borsa «campana»: la refurtiva in genere, oltre che «morto», si dice «riboncia», ecc. (invece che dire «ecc.», o «cose di questo genere», nel mio romanzo metterò sempre «e santi benedetti» o «e tanti benedetti», quando non un meno vivace «e tante belle cose»). Non sempre questo materiale strumentale a livello bassissimo e particolarissimo lo trascrivo direttamente: lo faccio solo nei casi in cui mi si presenti una difficoltà o una necessità stilistica a tavolino, mentre scrivo tutto solo. Allora lascio in bianco la parte che necessita di espressività, e faccio la mia ricerca, di solito breve e fruttuosa (ho alla Maranella un amico, Sergio Citti, pittore, che finora non ha mai fallito alle mie richieste, anche piú sottili). Esiste anche una mia passione generica: in tal caso annoto per conto mio, magari di nascosto, «fulgurato» da qualche improvvisa e ignota forma del patrimonio. Si tratta in tal caso di materiale di riserva, che a ogni buon conto metto da parte: in modo da non dover scendere alla Maranella nel caso mi si presenti la sopraddetta necessità espressiva. In fondo allo scartafaccio del romanzo ho dunque un bel mucchio di pagine di modi idiomatici, un tesoretto lessicale. 
    Cosí si esaurisce il «colore» del mio metodo di lavoro. Tutto il resto accade nella solitudine della mia stanza ormai in un quartiere borghese, dietro il Gianicolo. 
    La differenza tra il personaggio della Valeri e me è che il rapporto coi «parlanti» in me è stato, ed è, necessario. Sia pure: ogni regressione richiede un tanto di aprioristico e di volontario. Ed è chiaro che ogni autore che usi una lingua «parlata», magari addirittura allo stato naturale di dialetto, deve compiere questa operazione esplorativa e mimetica di regresso – come accennavo – sia nell’ambiente che nel personaggio, in sede, cioè, sia sociologica che psicologica. Vista marxisticamente la cosa si presenta come una regressione piú che da un livello culturale a un altro, da una classe all’altra. 
    Io mi sento assolto in questa operazione da ogni possibile accusa di gratuità, o cinismo, o dilettantismo estetizzante per due ragioni: la prima, di tipo, diciamo, morale (riguardante cioè il rapporto tra me e le persone particolari dei parlanti poveri, proletari o sottoproletari) è che, nel caso di Roma, è stata la necessità (fra l’altro la mia stessa povertà sia pure di borghese disoccupato) a farmi fare l’esperienza immediata, umana, come si dice, vitale, del mondo che ho poi descritto e sto descrivendo. Non c’è stata scelta da parte mia, ma una specie di coazione del destino: e poiché ognuno testimonia ciò che conosce, io non potevo che testimoniare la «borgata» romana. Alla coazione biografica si aggiunge la particolare tendenza del mio eros, che mi porta inconsciamente, e ormai con la coscienza dell’incoscienza, a evitare incontri che causino possibili (e sia pur molto leggeri, come m’insegna l’esperienza), traumi di sensibilità borghese, o di borghese conformismo: e a cercare le amicizie piú semplici, normali presso i «pagani» (la periferia di Roma è completamente pagana: i ragazzi e i giovani sanno a stento chi è la Madonna), che vivono a un altro livello culturale, e nei quali il bombardamento ideologico non ha ancora toccato se non genericamente i problemi del sesso. Quindi – placatasi la necessità sociologica – io continuo comunque a vivere necessariamente nella periferia. 
    La seconda ragione è molto piú importante, tanto che in fondo avrei anche potuto omettere i commi qui succintamente esposti della prima. 
    È chiaro che una liceità è possibile anche a una regressione momentanea, sperimentale dalla classe e dalla cultura alta, che avvenga per «scelta», per «volontà»: direi che una liceità è possibile anche nel caso che questa avvenga per ragioni puramente estetiche (se tali ragioni esistessero): poiché, per quanto irrelato, indissolubile da esse, c’è nel fondo sempre un dato documentario, un recupero in qualche modo oggettivo del mondo cosí esplorato. 
    Prima di usare la lingua dei «parlanti» della periferia romana, per analoghe ragioni biografiche, avevo usato un’altra lingua senza tradizione letteraria, il friulano di Casarsa: e, altrove, confessando, ho già descritto, a posteriori, ché allora male lo sapevo, quali fossero le ragioni interne di quell’adozione linguistica: ma, appunto, benché lo stile, malgrado le apparenze, fosse in realtà «sublimis» e non «humilis», obbedisse alle regole della piú rigorosa selezione linguistica, trasvolasse tranquillamente su ogni dato naturalistico, e risultasse in definitiva appartenere all’area dell’ermetismo, alla poetica della Parola, con l’invenzione di una lingua assoluta, «per poesia» – tuttavia, non so se alle origini stesse dell’esperienza, o se nato in un secondo istante, coesisteva al furore stilistico, in quel friulano, un tanto di reale, di oggettivo, per cui il mondo contadino della Bassa friulana in qualche modo affiorava all’espressione. E non per nulla all’interno stesso di quel mio sistema – e non per applicazione – è nata tutta una sezione che si potrebbe anche dire «impegnata», dato l’anno, 1947-48, in cui è stata scritta: El testament Coran, che è una delle parti piú nutrite e forse meglio riuscite del mio libro di versi casarsesi. 
    Oggi le due componenti della mia ispirazione, quella sensuale-stilistica, e quella, diciamo, naturalistico-documentaria, a fondo politico, si sono, credo, spero, meglio equilibrate. Nello scendere al livello di un mondo storicamente e culturalmente inferiore al mio – almeno secondo una graduazione razionale, ché, irrazionalmente, esso gli è poi assolutamente contemporaneo, per non dire piú avanzato, nel suo vitalismo puro, in cui «si fa» la storia – nell’immergermi nel mondo dialettale e gergale della «borgata» io porto con me una coscienza che giustifica la mia operazione né piú né meno di quanto giustifichi, ad esempio, l’operazione di un dirigente di partito: il quale, come me, appartiene alla classe borghese, e da questa si allontana, ripudiandone momentaneamente le necessità, per capire e fare proprie le necessità della classe proletaria o comunque popolare. La differenza è che questa operazione coscientemente politica, nell’uomo di partito prevede o prepara l’azione: in me, scrittore, non può che farsi mimesis linguistica, testimonianza, denuncia, organizzazione interna della struttura narrativa secondo un’ideologia marxista, luce interna. Mai però letteratura di fiancheggiamento all’azione edificante, prospettivistica. L’ottimismo, la speranza aprioristica sono sempre dati superficiali: io so bene che la Libertà e la Giustizia non significano la felicità della pienezza morale: e sarebbe un inganno promettere quest’ultima come un corollario, un risultato meccanico del mutamento delle strutture. 

Pier Paolo Pasolini
Da «Città aperta», 7-8, aprile-maggio 1958.

sabato 1 agosto 2015

È sempre Roma ... D'Annunzio e Pasolini

Un puro divertissement.
Riportiamo qui pochi passi da Il Piacere di Gabriele D'Annunzio e da Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini. Avete voglia di segnalarne altri?

Gli Incipit:

Il Piacere (ed. LiberLiber)
L'anno moriva, assai dolcemente. Il sole di San Silvestro spandeva non so che tepor velato, mollissimo, aureo, quasi primaverile, nel ciel di Roma. Tutte le vie erano popolose come nelle domeniche di Maggio. Su la piazza Barberini, su la piazza di Spagna una moltitudine di vetture passava in corsa traversando; e dalle due piazze il romorio confusoe continuo, salendo alla Trinità de' Monti, alla via Sistina, giungeva fin nelle stanze del palazzo Zuccari, attenuato.

Ragazzi di vita (ed. Einaudi, 1972)
Era una caldissima giornata di luglio. Il Riccetto che doveva farsi la prima comunione e la cresima, s’era aalzato già alle cinque; ma mentre scendeva giú per via Donna Olimpia coi calzoni lunghi grigi e la camicetta bianca, piuttosto che un comunicando o un soldato di Gesú pareva un pischello quando se ne va acchittato pei lungoteveri a rimorchiare. Con una compagnia di maschi uguali a lui, tutti vestiti di bianco, scese giú alla chiesa della Divina Provvidenza, dove alle nove Don Pizzuto gli fece la comunione e alle undici il Vescovo lo cresimò. Il Riccetto però aveva una gran prescia di tagliare: da Monteverde giú alla stazione di Trastevere non si sentiva che un solo continuo rumore di macchine. Si sentivano i clacson e i motori che sprangavano su per le salite e le curve, empiendo la periferia già bruciata dal sole della prima mattina con un rombo assordante.

L'Aniene:

Il Piacere
Il ponte era da presso, rossastro, nell'illuminazione del sole. Il fiume pareva immobile e metallico in tutta la lunghezza della sua sinuosità. I giunchi s'incurvavano su la riva, e le acque urtavano leggermente alcune pertiche infisse nella creta per reggere forse le lenze.

Ragazzi di vita
Gli altri attraversarono a grandi bracciate, incrociandosi con quelli che arrivavano con le canne, e giunsero sull’altra riva, che veniva giú diritta, lurida. Un rivoletto bianco come la calce la tagliava a metà, tra la fanga indurita e le vecchie fratte, sotto il muro della fabbrica della varecchina, coi suoi serbatoi verdi e i muretti color tabacco, senza finestre.

Il cielo di Roma: 

Il Piacere
L'aria diveniva rigida, come più s'appressava il tramonto. La città, in fondo, si tingeva d'oro, contro un cielo pallidissimo sul quale già i cipressi del Monte Mario si disegnavano neri.

Ragazzi di vita
Tutto il bel paesaggio che si poteva godere dall’autobus di San Basilio, nel lungo pezzo di strada senza fermate da Tiburtino a Ponte Mammolo, pareva fosse formato da tanti meravigliosi pezzi immersi nell’azzurro del cielo, da lí, sotto la scarpata, fino ai monti di Tivoli, che, svaniti contro un po’ di vapore, circondavano le campagne tutte punteggiate d’alberi, ponticelli, orti, fabbriche e case.

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Appuntamenti ricorrenti

In questa pagina inseriamo tutti quegli appuntamenti ricorrenti, soprattutto nelle Biblioteche Centri Culturali di Roma e soprattutto dedicati ai bambini, durante l'anno. 
Come al solito, prima di partecipare, si consiglia vivamente di contattare la sede e chiedere conferma dell'evento.
In rosso gli eventi dedicati ai bambini

fino a giovedì 30 giugno - orari variabili - Biblioteca Renato Nicolini - Via M. Mazzacurati 76 - Tel. 06 45460421
Letture in bibliotenda Letture ad alta voce e laboratori per bambini fascia 0 -10 nella BIBLIOTENDA messa a disposizione gratuitamente dalla Ass. Il Melograno Solidarietà Ambiente Cultura. Le letture e i laboratori verranno svolti dal personale specializzato della biblioteca e dai volontari delle associazioni Il Melograno SAC , Pachamamma, Filo rosso, Nati per leggere.


fino a giovedì 30 giugno 2016 - Biblioteca Gianni Rodari – Via F. Tovaglieri, 237 - Tel. 06 45460571
Circolo di Lettura Rodari Il circolo fa capo all'iniziativa Premio Biblioteche di Roma che viene organizzata ogni anno e, attraverso le biblioteche di Roma, invita gli utenti a leggere e scegliere libri di narrativa, saggistica e graphic novel. Il circolo di lettura si incontrerà una volta al mese. Le date degli incontri verranno scelte di volta in volta cercando di agevolare la massima partecipazione dei suoi membri. Agli incontri possono partecipare anche nuovi lettori non ancora membri del Circolo di Lettura Rodari.
Per maggiori informazioni 0645460570-0645460573


ogni martedì fino al 28 giugno - ore 17.00 - Biblioteca Valle Aurelia – Viale di Valle Aurelia 129 - Tel. 06 45460611
Martedì dei Ragazzi. Incontri, letture, laboratori per bambini di 3-8 anni e … Incontri con letture di fiabe e racconti animati a cura di Maresa; Antonietta & Stella Proiezioni e laboratori per bimbi, mamme , papà, nonni, zii e amici.
La partecipazione è dedicata a tutti i bambini iscritti tramite youngcard alla biblioteca, sarà sempre gradita la prenotazione agli incontri che puntualmente vi comunicheremo tramite email, con l'indicazione del tema del giorno e la fascia d'età.


tutti i martedì - ore 17.00 - Libreria Read Red Road - Via Padova 51 – tel. 06 44238498 - info@readredroad.it
Mi leggi una storia? Letture animate. Età consigliata 1-5 anni. Ingresso libero


fino a giovedì 30 giugno 2016 - Teatro Biblioteca Quarticciolo - Via Castellaneta, 10 - Tel. 0645460701
Circolo di Lettura Quarticciolo. Riprendono gli incontri del Circolo di lettura. La cadenza sarà quindicinale nella prima fase - Ottobre/Dicembre 2015 - per approfondire i testi del Pre.mio Biblioteche e delle proposte editoriali di Biblioring. Successivamente, nel 2016, il circolo di lettura si incontrerà una volta al mese. Le date degli incontri verranno scelte di volta in volta cercando di agevolare la massima partecipazione dei suoi membri.
Agli incontri possono partecipare anche nuovi lettori non ancora membri del Circolo di Lettura Quarticciolo.
Per maggiori informazioni 0645460703 – 0645460701


ogni giovedì fino al 30 giugno - ore 17 - Biblioteca Valle Aurelia – Viale di Valle Aurelia 129 - Tel. 06 45460611
Un nido di libri… Letture per bambini 0-4 anni a cura di Pino Grossi, Stella & Letizia. Gli incontri sono dedicati a due diverse fasce d'età 0-2 anni e 3-4 anni con alternanza settimanale.
Gli incontri sono dedicati a tutti i bambini iscritti tramite Youngcard alla biblioteca (5 € l'anno). Per partecipare agli incontri è prevista la prenotazione.


tutti i sabati - ore 8:30 – 13:00 - Bibliopoint IC Giorgio Perlasca – Pietralata. Via Barelli, 7 – tel. 06 41796315 - https://www.facebook.com/pages/Biblioteca-IC-Giorgio-Perlasca-Pietralata/567438113284420?ref=hl
Il sabato del villaggio Arriva il sabato, i compiti dei più piccoli si sono accumulati, le loro energie sembrano non finire mai e la speranza degli adulti di rilassarsi e fare qualcosa per sé appare sempre più lontana… Allora venite tutti quanti al Bibliopoint, dove ogni sabato offriamo supporto allo studio per i bambini e laboratori e seminari per tutte le età: potrete rilassarvi con lo Yoga e lo Shiatsu, imparare a suonare, a recitare, conoscere l’arte e la fotografia, capire i complessi meccanismi della mente e i suoi legami con il corpo …e i bambini studieranno, giocheranno, si rilasseranno, ascolteranno storie, suoneranno, reciteranno, faranno arte… Insomma, ogni sabato al Bibliopoint ce n’è per tutta la famiglia!
Servizio attivato solo su prenotazione e con un contributo spese.
Per info su costi e prenotazioni: email: bibliopointpietralata@gmail.com - telefono: 0641796315 / 3349570641
in sede: martedì/mercoledì dalle 14:30 alle 18:30