martedì 10 febbraio 2015

Orto Botanico di Palermo






ORTO BOTANICO DI  PALERMO
L’Orto Botanico di Palermo può essere considerato un enorme museo all’aperto per la ricchezza di specie e per l’enorme numero di  espressioni di flore diverse. La sua origine risale agli ultimi decenni del XVIII secolo durante il regno di Napoli e di Sicilia, in una fase storica proiettata a grandi aperture nel segno della cultura europea  illuministica. E’ nel 1779 che la Regia Accademia degli Studi di Palermo – corrispondente all’attuale Università –, con l’istituzione della cattedra di Storia Naturale e Botanica, ottiene un modesto appezzamento di terreno da destinare a Orto Botanico per la coltivazione di piante medicinale utili all’insegnamento. Ben presto lo spazio si rivela però inadeguato e, qualche anno dopo la sua fondazione , si iniziano le pratiche per il trasferimento dell’Orto a una nuova sede che viene poi individuata nel piano di Sant’Erasmo su una piccola porzione delle terre della Vigna del Gallo, proprietà del duca Ignazio Vanni d’Archirafi.  Il trasferimento ha luogo nel 1789 e nel 1795 il nuovo Orto, di soli circa 12 mila metri quadri viene solennemente inaugurato.  Il suo primo direttore è Giuseppe Tineo  che, compiuti a Palermo gli studi universitari aveva qui ottenuto la cattedra di Botanica.
Ripartito in quattro appezzamenti  rettangolari (quartini), in cui le collezioni sono ordinate secondo il sistema di Linneo, il giardino viene corredato da fontane e vasche fra cui il magnifico Acquarium, dono dell’arcivescovo di Palermo Filippo Lopez y Royo. Il complesso si compone di un edificio centrale il Gymnasium, sede della Schola Regia Botanices, che comprende anche l’Herbarium Mediterraneum -circa 500.000 esemplari essiccati , provenienti per  lo più dalla Sicilia e dall’intera area mediterranea  –  e da un Calidarium e un Tepidarium.
Tutto, meno l’Acquarium,  realizzato su progetto dell’architetto francese Leon Dufourny.
Dalla fine del ‘700 si susseguono negli anni varie annessioni , fino all’acquisizione nel 1906 di un terreno finora del vivaio comunale,  che portano all’assetto attuale dell’Orto, circa 100 mila metri quadrati.  Durante la direzione del  professore di botanica Antonino Borzì (dal 1892 al 1921) viene creato  anche il Giardino Coloniale (1913). A Francesco Bruno, direttore dal 1939 al 1968, si deve la definitiva e integrale conservazione dell’Orto Botanico, con voto unanime del Consiglio comunale di Palermo.
L’Orto si può schematicamente suddividere in diversi settori, di cui alcuni risalgono alla fondazione, altri all’ampliamento del primo ventennio del ‘900, altri al decennio appena concluso. I più importanti, sia per l’entità delle piante presenti sia per l’estensione, sono quelli a carattere sistematico, il sistema di Linneo e quello di Engler. Il terzo grande settore - quello sperimentale - è stato , insieme all’antico boschetto esotico, parzialmente riconvertito per accogliere importanti collezioni sistematiche e biogeografiche. Tra queste il complesso delle Cicadee, il Palmetum, il frutteto tropicale, il  settore delle piante medicinali e aromatiche.
Museologia
Cimeli e collezione storica
La raccolta di oggetti e documenti di parte della storia dell’Orto Botanico è articolata in tre sale:
-la prima contiene alcune testimonianze e schede informative relative alla nascita della Scienze botaniche in Sicilia e al periodo storico che vide la fondazione dell’Orto. Una ricca documentazione illustra  le fasi di progettazione, costruzione e decorazione del Gymnasium, di cui  è esposto anche un pregevole plastico in legno;
-la seconda è dedicata ai direttori storici dell’Orto Botanico. Vi sono tele, busti, cartoline d’epoca e una selezione di strumenti scientifici;
-la terza è dedicata ad Antonino Borzì, direttore dal 1892 al 1921, che fu tra i più geniali naturalisti italiani.
Collezione naturalistica
Le collezioni naturalistiche presenti rappresentano un tale patrimonio storico-culturale da poter costituire una vera e propria struttura museale. Comprendono:
la Xiloteca
Centinaia di blocchi di legno ricavati da tronchi di piante arboree (alberi sia indigeni che esotici) e tagliati in modo da sembrare un libro con indicato sul dorso il nome della piantahttp://ortobotanico.unipa.it/Media/transparent.gif
La Spermoteca
Panorama di vari tipi di semi e dei diversi meccanismi di dispersione adottati dalle piante per diffonderli
La CarpotecaLa carpoteca è costituita da alcune centinaia di frutti di svariata forma, appartenenti a numerose famiglie vegetali, conservati generalmente in soluzione acquosa di formaldeide o allo stato secco. La maggior parte dei preparati risale al periodo tra le due guerre mondiali, quando all'interno dell'Orto botanico era attivo il Giardino coloniale che svolgeva un'intensa attività di ricerca volta principalmente all'introduzione ed acclimatazione di piante esotiche economicamente utili. 
Carpoteca
Alcune centinaia di frutti, appartenenti a numerose famiglie vegetali, conservati generalmente in soluzione acquosa di formaldeide o allo stato secco.


Palme d’autore
L’ interesse dell’Orto Botanico per la palma, che sempre ha avuto un ruolo centrale nell’mmaginario simbolico dell’uomo,si è manifestato prima con la realizzazione della mostra intitolata “Le Palme tra Arte e Scienza”, tenutasi nel 1995 durante le manifestazioni celebrative del bicentenario dell’Orto, poi con l’iniziativa, risalente al gennaio del 1998, di allestire una mostra permanente di opere pittoriche d’età contemporanea aventi come oggetto le palme.Grazie anche al contributo di appassionati d’arte e di natura, a partire dal ’98, l’Orto botanico ha ricevuto in dono da maestri di pittura italiani una quantità di opere tale da poter costituire una collezione d’arte ispirata alle palme. Tale collezione, intitolata “Palme d’autore”, ha oggi sede nel Calidarium e va ad arricchire e completare il “museo” in vivo costituito dalla spettacolare collezione di palme in piena area, di cui l’Orto, sin dalla sua costituzione, ha voluto dotarsi.Alla collezione di dipinti si è stata, ultimamente, affiancata una raccolta di oggetti di realizzati con parti di palma. E’ possibile anche osservare alcuni esemplari di Rhynchophorus ferrugineus, il famigerato punteruolo rosso.
Tratto da :
http://ortobotanico.unipa.it/
===================
Carlo Linnèo (Råshult 1707 - Uppsala 1778) Medico e naturalista svedese, riformatore della nomenclatura e fondatore della moderna sistematica, ideò il metodo di classificazione che adotta la nomenclatura binomia, assegnando agli organismi viventi due nomi: uno per il genere e uno per la specie.
Heinrich Gustav Adolf Engler ( Zagàn, 25  marzo 1844 – Berlino, 10 ottobre 1930) è stato un botanico tedesco, famoso per i suoi lavori sulla tassonomia delle piante. È stato professore di Botanica all'Università di Berlino, dove, dal 1889 al 1921 ha diretto l'Orto Botanico, trasformandolo in uno dei più importanti del mondo.
TASSONOMIA - Termine usato in botanica e in zoologia per indicare la classificazione (v.).
CICADEE - Le Cicadee sono gimnosperme primitive che hanno avuto la piena affermazione nel Mesozoico (chiamato appunto "era delle cicadofite e dei dinosauri") presentano un fusto tozzo, tipicamente non ramificato, densamente coperto dalle cicatrici). Le foglie sono apicali e simili a quelle delle felci felciformi Tra le piante legnose possono ragionevolmente essere considerate dei "fossili viventi". Esse hanno assistito, sopravvivendo fino ai nostri giorni, alla nascita e all'estinzione dei dinosauri
GIMNOSPERME - Piante con i semi 'nudi'.Le Gimnosperme sono piante arboree o arbustive molto antiche, comparse nel Paleozoico e che si sono ampiamente diffuse sulla Terra soprattutto nel Mesozoico, durante l'era dei dinosauri.  Oltre alle Conifere, le piante più importanti del gruppo, comprendono anche altre classi con due specie molto interessanti, Cycas revoluta e Ginkgo biloba, esempi di fossili viventi